Magazzini Generali terminata
pubblicata giovedì 3 marzo 2022
Si è conclusa con un notevole afflusso di pubblico , la mostra ‘Magazzini generali”: con in mostra le opere d’arte “nascoste” nei depositi dei musei livornesi
Quattro mesi di esposizione al Museo della Città di Livorno, piazza del Luogo Pio Oltre 90 “mai visti” delle collezioni civiche livornesi, ovvero opere e oggetti d’arte, antichi e moderni, che da molti anni erano “nascosti” nei depositi museali.
Un’occasione imperdibile che ha permesso di ammirare dipinti su tela o su tavola, sculture, stampe, disegni, fotografie, oggetti, solitamente visibili solo agli addetti ai lavori, molti non meno importanti di quelli esposti abitualmente, tutti comunque con una loro storia da raccontare. Immaginiamo di socchiudere la porta di un deposito blindato mai aperto al pubblico, poter scartare tele affisse alle pareti, aprire scatoloni, e vedere apparire tra il marroncino degli imballi e colori che esplodono, un enorme manifesto di Leonetto Cappiello, una abbagliante natura morta di Oscar Ghiglia, una “Lettera aperta” di Emilio Vedova, un pannello dedicato all'anarchico Pinelli di Enrico Baj. E poi tante altre magnifiche opere per tanti motivi accumulatesi nei decenni se non in diversi casi, nei secoli.
La mostra, promossa dal Comune di Livorno, ha consentito di immergersi in questi magazzini ed è nata da un’opportunità offerta dal lockdown, ovvero quella del “tempo”. Nel periodo in cui i musei civici sono stati chiusi a causa della pandemia, il personale ha colto l’occasione per lavorare massicciamente dietro le quinte, rivedere gli inventari, scartare le opere per verificarne lo stato di conservazione, affidare restauri e studiare l’unicità di ogni singolo pezzo. Da questo lavoro intenso anche se invisibile, è scaturito un percorso espositivo entusiasmante, eterogeneo, estremamente interessante e curioso, che vedrà i pezzi divisi in 6 sezioni:Ritratti, Scene di Livorno, I Manifesti, Paesaggi, Nature morte, Post ‘900. Il tutto curato direttamente dagli operatori museali con la consulenza della storica dell’arte Antonella Capitanio.
Originale e degno di un deposito, o di un “magazzino generale” anche l’allestimento: le opere saranno piazzate sopra o vicino a scatole di cartone sulle quali si troveranno didascalie e focus di approfondimento, mentre speciali scatole rosse segneranno un percorso didattico per i più piccoli. Il tutto con l’idea di rendere visibile quello che fino ad oggi era invisibile, stimolando e provocando la curiosità dei visitatori, provando anche a trasferire al pubblico proprio l’ambiente dal quale provengono le opere e il metodo di indagine utilizzato, il tutto a tratti discorde e discordante, ma con le inaspettate sorprese, che solo un magazzino sa riservare.
“Non sembri riduttivo, non sembri irriguardoso da parte di un assessore, presentare questi "Magazzini Generali" con una metafora domestica – commenta l'assessore alla Cultura Simone Lenzi - ma quello che abbiamo messo in mostra al Museo di Città questa volta, ricorda un po' l'esperienza che ci è dato fare quando ci troviamo ad aggirarci per certe soffitte di certe agiate case antiche. Così, dopo che è passato troppo tempo dalla decisione che qualcuno ha preso di relegare qualcosa in soffitta, ecco che quella stessa cosa torna stupirci nella riscoperta: c'erano senz'altro dei buoni motivi per riporre quella cosa in soffitta, solo che non ce li ricordiamo più, ed ora che la vediamo quasi non capiamo come sia potuto succedere. Un museo, come una casa, in realtà, è un luogo in cui il tutto conta più della somma delle parti: una serie di quadri, esposti in una sala, esclude un'opera che non troverebbe senso accanto alle altre, ma che non per questo è meno interessante, meno bella, meno perfetta in un altro contesto possibile che purtroppo non si è dato. Un museo, come una casa, è un luogo in cui gli spazi non sono infiniti: ogni limite impone una scelta, ogni scelta comporta un'esclusione. "Magazzini Generali" è dunque l'occasione che si dà ai visitatori di vedere, oltre le scelte, ciò che solitamente non si vede del patrimonio pubblico. "Magazzini Generali" serve allora a restituire ai cittadini il diritto ad aggirarsi per la soffitta di casa loro”.
Elenco artisti in mostra
Enrico Baj Gianfranco Baruchello Giovanni Bartolena Carlo Battaglia Miranda Bertelli Vinicio Berti Mario Borgiotti Alberto Burri Leonetto Cappiello Carlo Carrà Giuseppe Cavallini Giorgio Cei Carlo Chelli Ferdinando Chevrier Piera Cipriani Chioccioli Giancarlo Cocchia Silvio Coppola Filippo De Pisis Carlo Domenici Roberto Ercolini Luciano Fabro Fernando Farulli Mario Ferretti Cafiero Filippelli Lucio Fontana Pietro Gallina Valentino Ghiglia Franco Grignani Luigi Guerricchio Guido Guidi Carlo Hollesch Nikos Kessanlis Marcello Lenci Giovan Battista Lepori Masaniello Luschi Giovanni Malesci Elio Marchegiani Sandro Martini Ferruccio Mataresi Bruno Munari Giulia Napoleone Renato Natali Ugo Nespolo Mario Nigro Rossana Parenti Osvaldo Peruzzi Attilio Pierelli Arnaldo Pomodoro Giò Pomodoro Gino Romiti Ottone Rosai Aligi Sassu Paolo Scheggi Giampaolo Senesi
Stefano Sperti Romano Stefanelli Guido Strazza Emilio Tadini Franco Vaccari Nicola van Houbraken Emilio Vedova
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