"La stradina toscana” e disegni giovanili di Dedo al Palazzo Ducale di Genova
pubblicata mercoledì 15 febbraio 2017
In prestito temporaneo fino a luglio 2017
"La stradina toscana” e disegni giovanili di Dedo al Palazzo Ducale di Genova
Le opere livornesi figureranno tra quelle esposte nell’attesa rassegna monografica
Ci saranno anche tre opere di proprietà del Comune di Livorno tra quelle raccolte dai musei di tutto il mondo che saranno esposte al Palazzo Ducale di Genova per la mostra dedicata ad Amedeo Modigliani, in programma dal 16 marzo al 16 luglio prossimi.
Si tratta del dipinto “La stradina Toscana” e di due disegni giovanili. Il primo, in particolare, raffigura un paesaggio dipinto a olio su cartone (21x37), e fu realizzato dall'artista quando, appena quattordicenne, frequentava l'atelier di Guglielmo Micheli. Per quanto riguarda invece i due disegni si tratta di “Studi virili” e del “Ritratto di Aristide Sommati” impresso, quest'ultimo, direttamente sulla carta intestata dello storico Caffè Bardi di Livorno, in piazza Cavour, ritrovo prediletto di tanti artisti all'inizio del Novecento - non soltanto pittori e scultori, ma anche letterati, poeti, collezionisti e amatori d'arte - dove lo stesso Dedo amava soffermarsi durante i suoi rarissimi ritorni a Livorno dalla capitale francese nella quale oramai viveva.
La rassegna monografica dedicata al pittore livornese sarà curata da Rudy Chiappini (insieme a Dominique Vieville e Stefano Zuffi) che già in passato ha coordinato mostre dedicate a Modigliani e con il quale il Museo Fattori di Livorno ha condiviso diversi momenti di collaborazione.
Le opere livornesi esposte alla mostra genovese fanno parte della collezione civica sin dagli anni Cinquanta, quando furono acquistate dall'amico di Modigliani, Aristide Sommati.
“Si tratta di opere di particolare rilevanza – dichiara l'assessore alla cultura Francesco Belais - perchè appartengono ai primi anni di attività di Modigliani e, dunque, meno note di quelle risalenti al periodo francese dell’artista, il più fecondo della sua produzione. Sono opere che legano molto Dedo alla nostra città, per questo se la richiesta che ci è stata fatta, da una parte, sottolinea la loro importanza, dall'altra ci riempie di orgoglio.
Collaborando a questa rassegna diamo l'opportunità di farle conoscere a un pubblico molto ampio, contribuendo peraltro a definire l’universo artistico di Modigliani, ancora per certi versi misterioso soprattutto in relazione al suo primo periodo”.
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