Tesori dei Faraoni
pubblicata giovedì 23 ottobre 2025
In arrivo 130 capolavori dal Museo Egizio del Cairo e da Luxor, con la partecipazione eccezionale del Museo Egizio di Torino. Dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026 le Scuderie del Quirinale aprono le porte a Tesori dei Faraoni, mostra che porta a Roma una selezione di 130 capolavori dell'arte dell'Antico Egitto. La mostra, del resto, si inserisce nel quadro delle relazioni culturali tra Italia ed Egitto e dialoga con gli obiettivi del Piano Mattei per l'Africa: una stretta di mano che proseguirà con la partecipazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni all'inaugurazione del Gem, il Grand Egyptian Museum del Cairo, il primo novembre. "Tesori dei Faraoni - ha spiegato Matteo Lafranconi direttore delle Scuderie - contiene 130 capolavori dell'arte dell'Antico Egitto, molti dei quali mai usciti prima e copre un periodo molto esteso, di un migliaio di anni". Provengono dal Museo Egizio del Cairo e dal Museo di Luxor e anche dal Museo Egizio di Torino, come la conclusiva e significativa Mensa Isiaca, anello di congiunzione tra civiltà egizia e romana, che questa mostra, ospitata nella Piazza del Quirinale, vuole rappresentare. "La mostra è una vera e propria incarnazione del rapporto radicato e duraturo tra le nostre due nazioni, un legame che si estende per millenni e che continua ad evolversi in un contesto di reciproco rispetto", ha spiegato Sherif Fathy, ministro egiziano del Turismo e delle Antichità a Roma insieme al segretario generale del Consiglio superiore delle Antichità Mohamed Ismail Khaled.
Promette quindi di essere un'esposizione che, nella sua rarità e spettacolarità, punta a catturare un pubblico di studiosi, che potranno ad esempio ammirare per la prima volta i recenti ritrovamenti della Città d'oro di Amenofi III, scoperta nel 2021 da Zahi Hawass, ma anche di ragazzi con un ampio coinvolgimento delle scuole. L'audioguida inserita nel biglietto poi, in quattro lingue, è stata realizzata con la voce di Roberto Giacobbo per la versione italiana e dello stesso Hawass per quella inglese, oltre alla versione dedicata ai bambini. "Questa mostra racconta non solo i faraoni - ha sottolineato il curatore Tarek El Awadi, già direttore del Museo Egizio del Cairo - ma anche le persone che li circondavano. Ogni reperto è una voce che ci parla di vita, di fede e immortalità". Ecco allora il maestoso sarcofago dorato della regina Ahhtep II e la sua spettacolare collana delle Mosche d'oro, il corredo funerario di Psusennes I, o ancora il monumentale sarcofago di Tuya, ma anche oggetti di vita quotidiana che testimoniano la lavorazione della birra o del pane, statuette che nella loro raffinata bellezza non sono da meno allo sfarzo delle grandi opere. ( fonte ansa.it)
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