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Museo Mediceo a Livorno

pubblicata sabato 22 marzo 2025
Museo Mediceo a Livorno

 
Ai Granai di Villa Mimbelli una ricca collezione di quadri, disegni, oggetti, documenti

Si è aperto a Livorno il nuovo Museo Mediceo, al primo piano dei Granai di Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva 67, Livorno): una ricchissima e cospicua collezione di quadri, disegni, incisioni, medaglie, monete, oggetti, documenti cartacei, tutti inerenti alla famiglia Medici e al suo profondo rapporto con la città di Livorno, nata proprio dalla volontà del casato fiorentino. 
Il Granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici emanò una serie di leggi nel 1591, 1593 e 1595. Tra queste, la legge del 1593, nota come Livornina, garantiva agli ebrei sefarditi e ad altre comunità non cattoliche la libertà di vivere secondo la propria religione. L’obiettivo del Granduca era integrare il suo Stato nei grandi circuiti commerciali internazionali e rafforzarne la posizione nel contesto politico italiano ed europeo. Per questo motivo, aprì Livorno ai principali protagonisti del commercio dell’epoca, senza imporre restrizioni basate sulla fede. Di conseguenza, la città di Livorno divenne un porto franco di rilevanza globale. Inoltre, la Livornina contribuì alla nascita di una “città delle nazioni”, che, pur con alcune limitazioni, costituì un esempio di convivenza religiosa e prosperità economica in un periodo segnato da conflitti confessionali.
Unica nel suo genere, la collezione appartiene al dottor Nicola Molea ed è approdata nella città dei Quattro Mori grazie all’acquisizione in comodato d’uso da parte del Comune di Livorno .
Taglio del nastro, venerdì 21 marzo alle 17.30, alla presenza del presidente della Regione Eugenio Giani, del sindaco Luca Salvetti, dell’assessora alla Cultura Angela Rafanelli
Cultore della storia medicea, in 25 anni, dal ritrovamento di una prima lettera di Bianca Cappello, Nicola Molea  ha creato una collezione enorme che ha desiderato musealizzare, al motto di “collezionare per tramandare”.  
“Il fatto che ciò avvenga a Livorno – spiega Molea - è ancora più importante perché prima Cosimo, poi Francesco, poi Ferdinando I questa città l’hanno voluta e creata come sbocco al mare, nella visione di una città che fu chiamata Eliopoli, che diventò il campo di addestramento dei Cavalieri di Santo Stefano,  una città che per la visione dell’epoca era multirazziale, era aperta a tutti, anche alle minoranze e questo contraddistinse Livorno da Firenze e Pisa”. 
A elaborare il percorso definitivo all’interno dello spazio dei Granai di Villa Mimbelli un comitato scientifico, composto da Pierluigi Carofano storico dell'arte e nello specifico curatore dell'esposizione, Franco Angiolini storico esperto della storia dei Cavalieri di Santo Stefano, Gabriella Garzella storica medievalista, Claudia Borgia archivista presso la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e Valeria Cioni responsabile dell’Ufficio Biblioteche e Musei in rappresentanza del Comune di Livorno. 
La collezione è stata disposta all’interno di un percorso teso a far conoscere ai visitatori lati inediti e curiosità legate ai Medici e alla loro influenza sui tempi che vissero, attraverso una suddivisione dell’allestimento in focus tematici che, pur legandosi ad un filo cronologico comune, hanno come obiettivo principale quello di cambiare la prospettiva e guardare ai Medici da nuovi punti di vista, nei quali il tempo si dilata.
La prima parte del percorso è incentrata prevalentemente sul momento della fondazione della città, sul rapporto Medici-Livorno.
Vi è poi una seconda sezione dedicata ad approfondire la storia della dinastia (Ascesa al potere ed il papato, Il Granducato, Politica ed intrighi di corte), quindi una parte di approfondimento sui Cavalieri di Santo Stefano. Quindi una parte riservata ai numerosi ritratti della famiglia Medici, e, ancora una sezione dedicata ai matrimoni e alle donne di casa Medici, donne di grande personalità e molto amanti delle arti; saranno esposti oggetti curiosi, cimeli particolari che ci raccontano la vita quotidiana al tempo dei Medici.
Anche la parte cartacea della collezione è cospicua, ed è stata messa a disposizione della città. Vi sono lettere di tutti i granduchi, le granduchesse, tutti i figli e le figlie della corte, anche una copia del precedente patto di famiglia stilato da Giangastone con l'Infante di Spagna, che riporta tutti gli articoli che Anna Maria Luisa de' Medici fece proprio nel patto di famiglia con i Lorena.
Al termine dell’esposizione, un’ultima sala, denominata la stanza dell’ospite, verrà utilizzata per accogliere temporaneamente opere di grandi artisti, nuove acquisizioni della Fondazione e altro, al fine di creare un costante polo di attrattiva per il museo.
La nuova collezione andrà ad arricchire in modo permanente l’offerta culturale del Comune di Livorno.
Info:
Granai di Villa Mimbelli (Via San Jacopo in Acquaviva, 67, Livorno)
Giorni e orari:
venerdì, sabato e domenica: 10-13; 16-19
Tariffe:
€ 4,00 – biglietto unico
€ 8,00 - biglietto cumulativo con l’ingresso al Museo Civico G. Fattori
Ingresso gratuito: ai bambini sotto i 6 anni ed agli invalidi al 100% compreso l’accompagnatore. Ingresso gratuito riservato ai minori di 18 anni residenti nel Comune di Livorno, giornalisti previa esibizione del tesserino di iscrizione all'Ordine.
Biglietteria:
Telefono: 0586 – 824607
E-mail: infomuseofattori@comune.livorno.it
 

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