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I pesci di Quochi a Caletta

pubblicata lunedì 17 luglio 2023
I pesci di Quochi a Caletta Filippo Quochi dopo essere stato insignito della qualifica di Maestro Artigiano a Gennaio 2023 , torna a fare parlare di se attraverso la sua ‘Arte’.
Maestro artigiano che a Livorno trasforma il ferro in arte
Il fabbro insignito del titolo dalla CCIAA , ha ricevuto ad inizio anno il riconoscimento in CNA. La Camera di Commercio di Livorno a così insignito Filippo ,secondo i dettami della legge regionale 32/2002 che ne prevede l’attribuzione a chi ha un’adeguata anzianità professionale maturata in qualità di titolare o socio di un’impresa artigiana, un adeguato grado di capacità professionale, desumibile dai titoli acquisiti e un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere; il riconoscimento è stato conferito presso la sede CNA di Livorno. “Sono cresciuto credendo fermamente che le sole competenze non siano sufficienti per trasformare un buon lavoratore in un uomo – afferma Filippo Quochi – ecco perché gran parte del mio essere fabbro artigiano, lo devo ai miei avi, ad un processo lungo e lento che si è articolato per almeno tre generazioni prima della mia. Il mio bisnonno paterno si alzava al mattino presto e dopo aver preso tutti i suoi attrezzi, si incamminava verso il suo lavoro di fabbro, il compenso avveniva tramite il baratto e solitamente lui otteneva generi alimentari che poi condivideva con la sua famiglia. Ricordo di essere rimasto colpito dai racconti che il mio babbo (che ancora adesso collabora con me in bottega) mi faceva quando ero piccolo su di lui, su come trascorresse le sue ore di lavoro in compagnia dei proprietari delle fattorie presso le quali si recava a fare questi lavori, immaginavo così che oltre al lavoro che sicuramente sarà stato anche faticoso, riusciva a coltivare delle relazioni umane e questo è l’aspetto a mio avviso più importante che ho visto tramandarsi di generazione in generazione, perché anche mio nonno e il mio babbo Marrico (che ancora oggi collabora con me ed a cui devo tanto) hanno sempre creato questo spazio di condivisione con chi entrava nella loro bottega.  Ecco perché lavorare in rapidità non mi appartiene. Per natura sono molto curioso e questo credo sia ciò che alimenta la mia creatività, perché mi spinge ad  interessarmi a tutto quello che mi circonda e quindi ad incontrare  altre persone con cui confrontarmi. Il mio laboratorio di via Filzi – continua Quochi – è aperto a chiunque abbia voglia di entrare e condividere con me, un pezzo del proprio  vissuto e questa è la parte che conferisce un valore umano al mio lavoro, perché prevede un’interruzione da quello che è il ritmo produttivo con tempi ben precisi, che purtroppo molto spesso ci ingloba al suo interno, privandoci del bene più prezioso che abbiamo, ossia la libertà di respirare, la possibilità di soffermarci per osservare, per pensare o semplicemente per vivere”.
Quochi, oltre a tutte le lavorazioni di tradizione fabbrile ha sviluppato negli anni la sua vena artistica, arrivando a partecipare con successo con le sue creazioni a mostre nazionali ed internazionali. Come anticipato all’inizio , la sua arte è tornata ad essere sotto i riflettori . Filippo Quochi ha firmato l’opera ricordo della storica Festa del Pesce a Caletta di Castiglioncello .
Mercoledì 12 luglio il Comune di Rosignano Marittimo ha inaugurato la scultura ispirata al mare e alla pesca, realizzata in corten e ferro battuto da Filippo Quochi e posizionata sulla rotatoria in fondo a viale Marradi, a Caletta.
In una nota stampa del Comune si legge: “Per riqualificare la zona, una delle più fruite anche dai turisti, e per dare valorizzare l’arredo urbano, il Comune di Rosignano ha affidato la realizzazione di un’opera scultorea all’artista Filippo Quochi, ultimo discendente di una importante famiglia di fabbri di Gabbro”. Alla presentazione dell’installazione erano presenti il sindaco Daniele Donati, l’Assessora Alice Prinerti, l’Assessore Giovanni Bracci, il consigliere comunale Roberto Biasci, la presidente della Pro Loco “Amici di Castiglioncello” Sandra Bientinesi ed alcuni ex volontari del Comitato che organizzava la Festa del Pesce.

La scultura , cioè il pesce , è lunga 2.20 mt e alto 1. 60.
I pesci sono tre e la struttura è in acciaio corten , mentre per la realizzazione della lisca , è stato usato acciaio inox .
I corpi , cioè il disegno dei pesci dove ci gira la lisca sono con disegni diversi.
Le sfere sono 48 come tutte le edizioni della festa del pesce.
Un installazione con sfere di tre misure diverse e di un peso di circa 160 kg cadauna. Un’opera che siamo sicuri , diventerà motivo di attrazione per i tanti turisti in transito dalla costa livornese .
 



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