“Cani Dentro”, mostra fotografica di cani “co-terapeuti” per i detenuti
pubblicata venerdì 13 maggio 2016
Domenica 15 maggio nei locali dell’ex circoscrizione sugli Scali Finocchietti
“Cani Dentro”, mostra fotografica di cani “co-terapeuti” per i detenuti
Visitabile in orario 10-19, la mostra è organizzata dall’associazione Do Re Miao!
Domenica 15 maggio sarà allestita nella sala dell’ex Circoscrizione 2 (Scali Finocchietti, 4) la mostra fotografica “CANI DENTRO”, promossa dall’associazione A.S.D. di promozione sociale Do Re Miao! con il sostegno del Comune di Livorno e il Garante dei Detenuti.
La mostra ( ad ingresso gratuito, aperta in orario 10-19) propone circa 30 scatti in bianco e nero della fotografa Maria Cristina Germani che ritraggono immagini del progetto Pet Therapy svolto all’interno dell’Istituto Don Bosco di Pisa lo scorso anno . Il progetto ha permesso alle persone detenute di incontrare e interagire con i cani dell’associazione e, caso forse unico in Italia, di incontrare “a colloquio” i propri compagni a quattro zampe. Gli operatori dell’associazione Do Re Miao!, infatti, con uno speciale permesso hanno potuto accompagnare all’interno del carcere i cani di proprietà dei ristretti, favorendo così il ricongiungimento con un membro della famiglia altrimenti escluso dalle visite. Come confermano le educatrici e le psicologhe coinvolte nel progetto, la relazione con il cane ha permesso a molte persone di far emergere aspetti della propria personalità altrimenti difficilmente evocabili e ha favorito l’instaurarsi di un clima positivo e facilitante per i processi di recupero e integrazione dei soggetti coinvolti.
La giornata di domenica 15 maggio prevede alle ore 10 l’apertura della mostra e alle ore 10.30 gli interventi dei relatori. Interverranno l’assessore al sociale Ina Dhimgjini, il Garante dei detenuti Marco Solimano e Barbara Bellettini, presidente dell’associazione Do Re Miao. In programma la relazione dal titolo “Gli animali come co-terapeuti per i detenuti e per i minori in visita al carcere” a cura di Michela Salvetti, consulente psicologa presso il carcere di S. Gimignano.
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