ADRIANA  RISTORI



ADRIANA  RISTORI ristoriadriana@gmail.com

Adriana Ristori nasce a Empoli nel 1953, ma la famiglia si trasferisce a Livorno, dove lei studia, vive, lavora. Dopo il Liceo Scientifico si occupa di attività commerciali per qualche anno, finchè la famiglia non richiede tutto il suo impegno e il suo tempo. Fin da giovane coltiva diverse passioni nel campo artistico e letterario, la fotografia in primo luogo, poi la scrittura (frequenta un corso di “narrativa creativa” al Teatro Verdi di Pisa). Due suoi racconti, negli anni ’90, ricevono il primo premio nei relativi concorsi letterari, e altri riconoscimenti vengono attribuiti alle sue poesie.
Anche il disegno a china la impegna per diversi anni finchè, nel 2007, inizia a lavorare ad opere di scultura plastica utilizzando materiali di recupero. Vince il concorso “Arte Donna” indetto dalla Provincia di Livorno e inizia ad esporre in numerose collettive; vince due volte il Premio “Anna Chelli” alla Rotonda di Ardenza; nel 2008 il Palazzo Marini di Rosignano Marittimo, nell’ambito degli eventi de “La Casa dell’Arte”, ospita una sua Personale con la presentazione di Bruno Sullo.
ADRIANA  RISTORI ADRIANA  RISTORI ADRIANA  RISTORI ADRIANA  RISTORI

“Agli oggetti trovati, brandelli deteriorati e tormentati di realtà, Adriana Ristori impone i caratteri della sua sensibilità, della sua fragilità, delle sue esperienze, costituendo una realtà diversa e imprevedibile, ricca di rimandi e di eco. Agli oggetti trovati, l’Artista conferisce un’anima, che è la “sua” anima”.

Bruno Sullo


“Mentre artisti concettuali assemblano materiali di recupero per dare un significato spesso critico e provocatorio (penso ad Arman o Duchamps), le opere di Adriana Ristori sono poetiche, fragili, risentono di un grande bisogno di armonia e del desiderio di ricreare il mondo, renderlo più bello, quasi volerlo rifare migliore. Gli oggetti utilizzati dalla Ristori mantengono la loro identità, il loro vissuto, sono perfettamente leggibili. Il gesto creativo è il semplice fatto di porli in un diverso contesto con diverse relazioni reciproche nel quale essi perdono il solo significato intrinseco, ed assumono il valore di segni, iniziando un processo di comunicazione. E’ partendo dagli oggetti-segni, ai quali sono associati i significati simbolici di questo nuovo linguaggio, che la Ristori ci racconta la sua storia: pezzi di vita, di gioia, dolore, inquietudine, emozione, energia. Ogni opera è una tappa del percorso , della sua avventura umana”.

Adriano Manzini


 
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