DINO PELAGATTI



DINO PELAGATTI Il 6 aprile 2016 è scomparso all'età di 84 anni il noto pittore Dino Pelagatti.
Personaggio di spicco della pittura labronica del 2° Novecento, Dino era entrato nelle collezioni più importanti , non solo toscane, divenendo ben presto uno degli artisti più ricercati dai collezionisti di opere d'arte.
La nostra rivista lo aveva recensito in questi vent'anni di editoria più di una volta , soffermandosi sulla sua "personale" pittura.
Intervistato , amava sempre sottolineare :

Livorno ha sempre esercitato su di me un fascino particolare,come se vi fosse un rapporto atavico fra il mio “ego” e la sua atmosfera; da uno sguardo superficiale essa può apparire, sotto il profilo architettonico, piena di squilibri fra i vari stili dei suoi palazzi, ma se un attento osservatore riesce a inserire liberamente l’intero paesaggio nell’atmosfera magica che lo avvolge si accorge che tutto, come per un miracolo, è armonicamente valido: si può paragonare questa trasformazione a quella di certe signore non bellissime, magari con lievi difetti fisici, che attraverso un sortilegio femminile li sanno tramutare in pregi e appaiono alla fine affascinanti e interessanti.
Bisogna sempre tenere conto che questa città ha saputo ispirare grandi personaggi, basta nominare Fattori e i macchiaioli o la scuola labronica, per riuscire a capire che la maliarda seduzione che la città esercita su di me, deve avere avuto un influsso benefico su questi uomini famosi.
Qui l’arte è di casa, è nell’aria che si respira, gli artisti sono sempre in continuo fermento creativo, vitale, attivo.

Da decenni (come amava sottolineare l’importante critico italiano Domenico Pugliese ) uno dei più rispettabili artisti labronici è Dino Pelagatti, artista di razza , anche per discendenza, dato che suo padre lo è stato a suo tempo e anche di un certo valore: non è un artista “nuovo”; infatti sono diversi anni che opera in questo campo : sarebbe più logico dire “ che esercita il mestiere del pittore” ma così scrivendo mi sembra di svilire l’opera dell’artista nel suo rapporto d’amore col mondo dell’arte.
Dipinti di ottimo pregio sia per i suoi colori sapientemente fusi, sia per l’atmosfera diafana e sognante che riesce a dare ai vari soggetti.
Merita attenzione l’aspetto tecnico dell’opera : in alcuni paesaggi il sole appare ora sfavillante , ora rossastro, ripreso sempre in modo tale che, in gergo pittorico è chiamato “controluce”; un modo non facile da eseguire e più complicato di altre tecniche , ma che riesce a dare effetti di luce notevoli.
Pelagatti come tanti altri pittori , agli inizi è partito da un periodo legato allo stile e alla tradizione dei maestri della macchia che lo avevano preceduto nel tempo, egli non aveva nessun punto di riferimento preciso e ben radicato, nessun maestro per intendersi che lo avesse particolarmente ispirato, ma era partito da un contesto generale di un periodo che ovunque, ma soprattutto a Livorno, imperava ancora.
Nel corso degli anni ha cercato di imporre una sua pittura , personalissima e suggestiva al tempo stesso.
L’istinto è una dote innata dell’artista , quello che in modo poetico si dice “la vocazione all’arte”; con lo studio, l’applicazione, la conoscenza delle varie scuole e tendenze, passate e presenti, lo si affina, spesso lo si migliora, qualche volta accade anche il contrario, ma non lo si perde, né si cancella mai; agisce , per fare un esempio pratico, come il richiamo atavico della foresta sugli animali.
Dino Pelagatti ha saputo fare tesoro negli anni delle doti tecniche abbinate al suo istinto naturale.
Vicino ad un mondo a lui affine, per un gusto innato, quasi aristocratico, le sue figure sembrano rievocare personaggi fine secolo o anni trenta, gli ambienti dipinti spesso ricostruiscono quei periodi storici, sociali e umani.
Riesce a proiettare il suo mondo, reale, vivo, attuale e propone un discorso logico, razionale ed è al tempo stesso pieno di emozioni.
Osservano i dipinti dell’artista si avverte l’intima poesia che egli sa trasmettere mentre li crea; come per magia getta i suoi colori, l’impasta addirittura con le sue emozioni, li rende vivi, pieni di movimento, aggraziati e colmi di un’atmosfera signorile, affascinante e sognante: è la sua anima romantica, la sua poesia, le melodie immortali che ascolta mentre dipinge che lo ispirano e lo guidano.
Eclettico pittore , affronta una varietà di soggetti che vanno dalle figure morbide e sinuose, ai nudi eleganti e misurati, le nature morte, le composizioni, le marine placide e serene o tempestose e corrusche, le splendide visioni di Venezia immortalata nelle varie stagioni con l’atmosfera tipica della città lagunare , i lungomari livornesi , le composizioni di pesci , le scene di vita marinara , i fiori , cavalli al pascolo ecc.
Nel panorama della pittura moderna si è conquistato , con merito , uno spazio importante , un posto di privilegio grazie ad uno stile particolare , efficace e suggestivo.

Tra i umerosi i critici d’arte che hanno scritto sull’opera artistica di Dino Pelagatti , voglio ricordare un passo di Silvia Fierabracci che a suo tempo riuscì con professionalità ad "inquadrare" al meglio l'opera dell'artista.

…la sincerità è l’anima dei quadri di Dino Pelagatti e gli permette un’immediatezza comunicativa che non si traduce in una inadeguata ingenuità , bensì in una estrinsecazione della sua professionalità e maturazione intellettuale.

Come tutti gli artisti che in vita si sono distinti , anche Dino rimarrà presente in mezzo a noi grazie ai suoi colori.
Le sue opere, che impreziosiscono centinaia e centinaia di pareti , con il tempo cresceranno di valore e saranno sempre più ambite , a testimonianza, che l'arte vera non muore con il suo autore , ma sopravvive agli eventi e al tempo.

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